La regina dei fiori: Peonia – Tatuaggio e significato
La regina dei fiori, così definita la peonia. Questo titolo non è riferito solo alla bellezza estetica di questo fiore dalle grandi dimensioni e ricco di petali frastagliati. Nella tradizione orientale il significato della peonia è legato all’immortalità per il suo essere pinta perenne. I suoi semi si piantano in autunno o nell’inverno se il terreno non è gelato, sviluppano silenziosamente le loro radici e fioriscono una volta all’anno in primavera e per solo poche settimane. Questo ultimo aspetto rende i suoi fiori emblema di fugacità.
Queste “rose senza spine” sono originarie della Cina e del Giappone. Amano il sole e devono essere posizionate lontane da altri cespugli; ne esistono anche di origine Siberiana, i cui steli portano più fiori al profumo di rosa con colori dal bianco al rosso. La loro diffusione grazie agli imperatori cinesi, ai monaci e ai mongoli le rende reperibili anche in Europa dove comprendono diverse varietà tra cui quella con steli che supportano un solo fiore ma senza profumo.
Leggende sulla Peonia
La peonia racchiude un sapore leggendario, il suo nome deriva dal greco e non racchiude solo le proprietà curative nelle radici della pianta.
Richiama l’episodio dell’Iliade in cui Peone, medico degli dei e studente di Asclepio, cura Plutone ferito da Ercole. Il maestro divenne così invidioso e geloso del suo allievo che cercò di ucciderlo e Zeus intervenne trasformando Peone nella pianta di peonia per salvarlo.
Questa è solo la prima delle tre principali leggende sulla peonia. Un’altra versione, tratta dalla mitologia romana, lega la nascita di questo fiore nel luogo in cui Diana pianse per la morte che lei stessa aveva dato a Orione. Questo gigante, figlio del potente re del mare Nettuno, non era ben visto dal fratello gemello della dea Apollo. Quest’ultimo non approvando l’amore di sua sorella, dea della luna e nota cacciatrice, un giorno la sfidò a colpire un bersaglio in lontananza poco visibile tra le onde del mare. Il bersaglio era un uomo e quando il corpo arrivò a riva, Diana capì di aver ucciso il suo amato con una sola freccia d’argento. Il volto della dea si coprì di lacrime che cadendo sul terreno lo ricoprirono di peonie. Giove per pietà mise Orione nel cielo della notte, trasformandolo in una costellazione.
Nella mitologia classica, prima greca e poi romana, tutti i regni della natura appartenevano al dominio delle ninfe, queste creature affascinanti e misteriose. Le ninfe solitamente erano benigne verso gli esseri umani, alcune volte potevano essere dolci e concedere il loro amore ad un uomo, altre volte potevano provocare caos ed essere distruttive. Il loro volto appariva guardando uno specchio d’acqua. Spesso risiedevano nelle acque di sorgenti, nei fiumi o nel mare, sia nella sua superficie iridescente sia nelle sue più insondabili profondità. Queste ninfe abitavano anche le foreste o le montagne, nascoste dentro un albero o nell’intrico di una selva. Cosa centra questo con le peonie?
La terza e ultima leggenda presa dal mondo orientale racconta che alcune ninfe si nascondevano proprio nei petali delle peonie, diventando così simbolo di vergogna e timidezza nel linguaggio dei fiori.
Significati e Simbolismi
La peonia, come spiegato in precedenza, è una specie asiatica originaria dal Giappone ed dalla Cina. Per queste nazioni c’è un fortissimo legame con i fiori in generale, oltre a essere coltivati in moltissime zone con cura e precisione, sono un vero e proprio culto ricco di tradizione e simbologia.
Nel mondo orientale principalmente è auspicio di benessere, abbondanza negli affari e augurio di un matrimonio felice.
Altri significati sono legati al mondo femminile. Le peonie bianche possono simboleggiare la purezza, la verginità, la bellezza giovanile o donne di grande intelligenza; quelle rosse hanno invece un significato più erotico legato alla figura della rugiada che scivolando lungo i suoi petali, diventa metafora dell’amore carnale, può essere anche associata alla riproduzione. In Cina si ritiene a tutt’ora che questo fiore abbia un’influenza positiva sulla vita di coppia, infatti è molto comune tenere una coppia di peonie rosa in casa per catalizzare le energie positive dell’amore e del romanticismo.
Sempre la tradizione orientale raggruppa diversi significati contrapposti, per esempio la peonia è legata all’immortalità come anche alla fugacità, in quanto la fioritura dura solo poche settimane. Altri significati, con richiami al linguaggio segreto dei fiori, sono la timidezza, la vergogna e l’ imbarazzo. Si crede, ancora, che questo fiore sia portatore di pace, tanto che è buona abitudine regalare una peonia quando ci si vuole far perdonare qualcosa dalla persona amata.
Sicuramente il fiore della peonia è tra i più venerati in Oriente da migliaia di anni ed è pieno di significati e simboli arrivati poi anche in occidente.
Nella parte occidentale del mondo, oltre ad adottare i significati orientali di buon auspicio, onore, amore e armonia, era legato ad un concetto di devozione e religioso. Spesso la sua presenza era connessa a riti di ordine sacro come il matrimonio. Anticamente le madri creavano collane di semi di peonia per le proprie figlie prima di sposarsi o ancora erano legate alla maternità fino a diventare simboli di protezione per i marinari.
Un altro ambito nel quale la peonia viene ampiamente utilizzata a livello illustrativo sono i dipinti, il decoro delle ceramiche, la riproduzione sui tessuti e nei tatuaggi. In questo ultimo mondo, fatto di inchiostro sulla pelle, finisce per essere spesso uno dei principali soggetti o elemento decorativo di molte composizioni e non solo nello stile orientale.
TATUAGGI
La peonia è un elemento molto utilizzato nei tatuaggi sia con scenari naturali, quali rocce e corsi d’acqua, o semplicemente da sola essendo un soggetto abbastanza iconografico con cui adornare il proprio corpo per tutta la vita.
In passato era considerato un fiore che poteva essere raccolto solo dagli imperatori, per cui la sua immagine e riproduzione, nei tattoo può essere associata al potere e alla nobiltà.
Seguendo sempre il significato orientale, spesso compaiono tatuate in associazione con altri elementi come il drago o il leone per attenuarne ferocia e potenza. In Giappone, l’uso popolare delle peonie (botan) nel tatuaggio maschile è stato ispirato dalle illustrazioni dell’artista Utagawa Kuniyoshi nelle stampe della serie ‘I 108 eroi del Suikoden’ (1827), basate su un racconto cinese del XIV secolo che raccontava le vicende di questi 108 fuorilegge. Nei suoi racconti questi banditi che combattevano contro l’ingiustizia e la corruzione delle autorità erano raffigurati con corpi coperti da tatuaggi pittorici di leoni, tigri, draghi, carpe koi e peonie tra gli altri simboli.
La peonia, questa regina dei fiori considerata come il massimo della bellezza floreale, viene usata sempre in Giappone dai membri della Yakuza in quanto è uno dei simboli delle carte del gioco ‘HanaFuda’ che usavano nel periodo Edo quando, prima di formare una associazione criminale, erano dei giocatori d’azzardo. Nel West americano si racconta che i pionieri immigrati si facevano tatuare enormi peonie rosse a doppio fiore per la loro straordinaria bellezza e in ricordo della loro casa.
Con i fiori di peonia si possono creare infiniti disegni combinando le tonalità dei loro colori dal bianco al rosso o semplicemente in bianco e nero. Questi fiori con grandi petali un po’ arricciati ai margini, sono tatuati in vari stili come giapponese, realistico, stilizzato, tradizionale old school e ognuno nella sua forma abbellisce la nostra pelle.
La sua bellezza in natura, anche senza i significati legati a storie e leggende, non può che farci pensare alla meraviglia della vita nonostante la sua caducità.
Infondo anche noi ci mettiamo un intero inverno per crescere, resistendo alla siccità di emozioni che gli ostacoli della vita o le nostre scelte azzardate ci impongono, per poi godere di poche settimane di fioritura. Quella peonia sfiorirà come il nostro tatuaggio sulla pelle sfumerà negli anni ma quelle poche settimane in cui siamo stati in pace con la vita, nella nostra primavera più bella, non potrà mai cancellarle nessuno.
























































